Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
Quello di Leila Guerriero non è un racconto di fantasia ma una storia vera. Non è una storia estrema, né di eroismo, né di deriva, né di coraggio. È la storia semplice di un uomo comune che insegue un sogno e per realizzarlo è capace di ipotecare anni di vita e di risparmi. La cosa curiosa è che il sogno di quest’uomo è tutt’altro che straordinario: vincere una gara di ballo, diventare campione di malambo, una danza folkloristica dei gaucho argentini, che dura pochi minuti ma richiede la preparazione fisica e psicologica di un centometrista.
Tutto si svolge a Laborde, una cittadina come altre, perduta nell’immensità della pampa, e riguarda una comunità ristretta in cui il campione di malambo assume i connotati di un eroe olimpico. Leila Guerriero decide di capire fino in fondo i meccanismi di questo microcosmo e dei personaggi, a tratti inverosimili, che lo popolano, trascinando il lettore, a forza di suspense e coup de théâtre, in un reportage capace di emozionare come un romanzo.
“Il giornalismo di Leila Guerriero è quello dei migliori redattori del ‘New Yorker’, per trovare un livello di eccellenza paragonabile: implica un lavoro rigoroso, una ricerca estesa e uno stile di precisione matematica.” Mario Vargas Llosa
Leila Guerriero nasce a Junín, in provincia di Buenos Aires, nel febbraio 1967. Ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1991, per il quotidiano argentino Página/12. Da allora i suoi …