Una virtù vacillante

di Yukio Mishima

“Setsuko viveva in un mondo senza echi. Un mondo da cui, per quanto piangesse, o chiamasse, non giungeva risposta.”

Sono il tedio e lo sconforto della vita coniugale e della maternità, entrambe tappe obbligatorie imposte dalla società, a portare la virtù di Setsuko a vacillare. Costretta in un matrimonio voluto dai genitori, Setsuko vive i suoi ventotto anni con profonda angoscia. Angoscia che la porta inesorabilmente a una relazione trasgressiva con Tsuchiya, con cui già prima di sposarsi aveva condiviso un momento di intimità. Ma l’impeto che mostra al suo amante la costringe a confrontarsi con le conseguenze delle sue scelte, ed è così che Setsuko si trova schiacciata tra l’esplosione del suo corpo nella sua massima sensualità e l’etica di costumi che vorrebbero contenere quelle pulsioni al minimo ammissibile. In questo romanzo, pubblicato nel 1957, Mishima interroga l’essenza femminile e la osserva da vicino, sullo sfondo di una società profondamente maschilista, sempre pronta a gridare allo scandalo, che sulla donna riversa aspettative volte a ridimensionare il suo rapporto con l’eros. E se a Setsuko bisogna riconoscere il coraggio di aver infranto queste regole non scritte, la sua storia rivela nel finale un abbandono imprevisto ma ineluttabile, che lascia poco di dolce nella bocca di quanti sognano un amore sincero.


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Yukio Mishima

Yukio Mishima (Tōkyō, 1925-1970), pseudonimo di Kimitake Hiraoka, è considerato uno dei massimi scrittori giapponesi del ventesimo secolo. Autore di opere teatrali e sceneggiatore cinematografico, fu anche regista e attore. …

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