Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
Questa è la storia di Aldo, figlio di Palmiro Togliatti, il Migliore. Una storia di solitudine, timidezza e gentile follia. La storia di un uomo che non ha lasciato memoria in un mondo pieno di memoria. Lo chiamano Aldino, anche quando è un uomo adulto.
Dal 1926 al 1944 ha vissuto in Russia e ha frequentato la scuola di Ivanovo (destinata ai figli dei dirigenti di tutti i partiti comunisti del mondo). Dopo i funerali del padre, Aldo scompare. Sappiamo che ha già avuto problemi di salute mentale e che vive con la madre, a Torino. Tra lui e la madre, Rita Montagnana, immaginiamo una stretta vicinanza, come in tante vicende di vite che non riescono a distendersi e si aggrovigliano intorno a un genitore. Una volta lo trovano a Civitavecchia, sul molo. Sembra un barbone, vuole salire su una nave, partire. Più tardi succede ancora, a Le Havre. Aldo sembra spiare, in fondo all’orizzonte, un’altra parte del mondo. Per la seconda volta viene riportato a casa. Più tardi lo ritroviamo in una casa di cura privata, villa Igea, a Modena, dove resta per 31 anni, fino alla morte nel 2011 a 86 anni. In clinica, per via di quel cognome pesante, è menzionato solo come “il signor Aldo”. È un paziente mite: legge romanzi in francese e in russo, compila la “Settimana Enigmistica” che gli porta un militante del Pci, Onelio Pini, insieme alle sigarette Stop. Nell’89 è quest’ultimo a dovergli dire che l’Unione Sovietica non c’è più. E Aldo dice: “Non ci credo”.
Chi è stato Aldo Togliatti? Massimo Cirri prova a rispondere secondo una strategia narrativa che assorbe voci, stralci di notizie, documenti, e trasforma l’indagine in una somma di ipotesi, in un tracciato esistenziale che è quello di Aldo ma anche quello di una grande stagione della storia europea. Stiamo accanto ad Aldino come a un fratello, eternamente minore, come a un fratello sconfitto, come a un fratello assente. Un fratello che ci chiama a contemplare i grandi disegni del mondo dal suo restare sempre silenziosamente indietro. E questo indietro si illumina e ci fa eredi e testimoni.
“Li avete presenti i funerali di Togliatti? Io c’ero, in seconda fila, con la mamma. È l’ultima volta che mi avete visto.”
Massimo Cirri, toscano trapiantato a Milano, è psicologo e giornalista. Da venticinque anni lavora nei servizi pubblici di salute mentale. Dal 1997 autore e voce di Caterpillar, su Radio2, …