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Il periodo più buio della storia d’Italia. E una domanda: cosa sarebbe stato ciascuno di noi sotto la Repubblica di Salò?
Ben pochi fra quanti vennero investiti dalla guerra civile che seguì l’8 settembre 1943 furono senza dubbio carnefici o vittime senza scampo. La verità è che tutti cercarono, ogni giorno, di prendere decisioni e di sopravvivere in un contesto sempre più difficile da leggere e da navigare. Carlo Greppi ripercorre le traiettorie di alcune persone “normali” – non nazisti, non ebrei, non partigiani – scavando nelle ragioni che le hanno portate a seguire una strada o un’altra. Interrogando la documentazione d’archivio e intrecciandola alla storia orale e agli scritti memorialistici, questo libro rievoca vicende di arresti, delazioni, confessioni, condanne, uccisioni, portando alla luce le storie di “uomini in grigio”, le cui scelte e vicende potrebbero essere quelle di ognuno di noi. Una ricerca originale che coniuga il rigore del saggio storiografico con un’appassionata forza narrativa, uno strumento prezioso per evitare facili schematismi. Perché, come ha scritto Valentina Pisanty, “è nei confronti di questi personaggi ambivalenti che, per la maggior parte di noi, dovrebbe scattare una scomoda identificazione, ed è con le loro – e con le nostre – contraddizioni (il ‘legno storto dell’umanità’) che bisognerebbe fare i conti se davvero si ambisse a ricavare qualche insegnamento realistico dalla storia”.
Carlo Greppi (1982), storico e scrittore, ha collaborato con Rai Storia, organizza viaggi della memoria con l’associazione Deina ed è membro del Comitato scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, che coordina …