L'isola dolce d'acque, cieli e fiori trovata dagli europei a metà dello scorso millennio ha conosciuto l'urlo della schiavitù e gli scoppi delle rivolte, il rapimento della danza e l'oblio del rum, il sussulto del sesso e il cedimento dello sconforto, i tuoni della storia e il gocciolio della povertà. Oggi, all'inizio di un nuovo millennio, in un quotidiano tinto di assurdo, tra crimini e spettri, fascino e macerie, cartoline e fughe, deliri dei sensi e della ragione, le voci più animose e spietate della narrativa scritta a Cuba raccontano un paese che, irriducibile nel suo sogno di felicità, continua a macinare dolore, differenza e canna da zucchero. Sono storie sfrontate e sensitive: grottesco e tenerezza, adulterio e lealtà, dannazione e purezza gomito a gomito in un viluppo di contraddizioni che attrae e soffoca, esalta e consuma.