Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Il romanzo dell’età matura, del disincanto, del cinismo e dei compromessi” Claude Schopp
Emblema assoluto del sequel, Vent’anni dopo non solo mantiene l’elettricità narrativa de I tre moschettieri, ma la porta a un esito letterario ancora più felice, in un crescendo di emozioni. Sono passati vent’anni da quella “notte tempestosa e buia” che ha chiuso in maniera così tragica e fatale la vicenda de I tre moschettieri. Da allora, i quattro moschettieri hanno perso la consuetudine di vita comune che li aveva così tanto legati. Sono diventati uomini fatti, peraltro in un contesto storico profondamente mutato. Richelieu è morto, al suo posto c’è il nuovo dominus della scena politica francese, il cardinale Giulio Mazzarino. Anche Luigi XIII è morto, lasciando sul trono un bambino, che governa sotto la reggenza della madre, Anna d’Austria; attorno a loro, le turbolenze politiche più esasperate, i moti della Fronda. Dei quattro amici solo d’Artagnan continua a prestare servizio nei moschettieri, con la stessa fedeltà e con lo stesso grado di tenente con cui lo avevamo lasciato. Quale combinazione di eventi, quale destino li riunirà di nuovo? I quattro si ritroveranno tutti nell’Inghilterra sconvolta dalla Rivoluzione di Cromwell. Ma vent’anni non passano invano.
Alexandre Dumas (Villers-Cotterêts, 1802 - Puys, Dieppe, 1870) è stato il maestro del romanzo storico e d’avventura. Oltre a Il conte di Montecristo (1844) è celebre soprattutto per la trilogia inaugurata …