Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
di Yu Hua
“Vecchio mio, anche se muori devi vivere lo stesso”
Sono trascorsi ormai dieci anni da quando il narratore, recatosi nelle campagne della Cina popolare a raccogliere ballate, ebbe modo di conoscere un anziano contadino che arava la terra con il suo bufalo. Si chiamava Fugui e fu ben contento di aprirgli il suo cuore e raccontargli la sua storia all’ombra di un albero rigoglioso. Figlio di un ricco proprietario terriero, era considerato la pecora nera della famiglia Xu perché giocava d’azzardo e in una notte aveva perduto tutto il patrimonio familiare. Da quel momento era iniziata la rovina della sua casa e Fugui aveva dovuto intraprendere una nuova vita, fatta di fatica nei campi, miseria e umiliazioni, per risollevarsi. Ma nell’affrontare il duro destino ha sempre potuto trarre la forza necessaria dall’affezionata moglie Jiazhen, dalla brava figlia Fengxia, dal piccolo Youqing… E passando attraverso la povertà, la fame, la fatica, la guerra, le riforme, la carestia e una lunga serie di lutti è giunto a capire l’essenza delle cose, l’autenticità degli affetti, approdando a un ottimistico attaccamento alla vita e a una superiore consapevolezza, ironica e pietosa assieme, della gioia di vivere, nonostante tutto.
Yu Hua (Hangzhou, 1960) è uno dei più importanti scrittori cinesi contemporanei. Tra i suoi libri, tutti pubblicati da Feltrinelli: Vivere! (2012, Premio Grinzane Cavour e Premio Giuseppe Acerbi), La …