Può nascere un amore grazie (per colpa) di una mail inviata a un indirizzo sbagliato? Lo scorso febbraio abbiamo conosciuto Emmi e Leo... continuerà la loro storia... e soprattutto avrà un esito? Leggi e comincia a scoprirlo...
Ciao
R:
Oggetto: | R: |
Data: | Dieci secondi dopo |
da: | woerter@leike.com |
a: | E. Rothner |
ATTENZIONE. L’INDIRIZZO E-MAIL È CAMBIATO. IL DESTINATARIO NON PUÒ PIÙ ACCEDERE ALLA CASELLA DI POSTA DI QUESTO INDIRIZZO. TUTTE LE E-MAIL IN ARRIVO SARANNO AUTOMATICAMENTE CANCELLATE. IL MANAGER DI SISTEMA RIMANE A DISPOSIZIONE PER OGNI ULTERIORE DOMANDA.
Nessun oggetto
R:
Oggetto: | R: |
Data: | Dieci secondi dopo |
da: | woerter@leike.com |
a: | E. Rothner |
ATTENZIONE. L’INDIRIZZO E-MAIL È CAMBIATO. IL DESTINATARIO NON PUÒ PIÙ ACCEDERE ALLA CASELLA DI POSTA DI QUESTO INDIRIZZO. TUTTE LE E-MAIL IN ARRIVO SARANNO AUTOMATICAMENTE CANCELLATE. IL MANAGER DI SISTEMA RIMANE A DISPOSIZIONE PER OGNI ULTERIORE DOMANDA.
RE:
R:
Oggetto: | R: |
Data: | Dieci secondi dopo |
da: | woerter@leike.com |
a: | E. Rothner |
ATTENZIONE. L’INDIRIZZO E-MAIL È CAMBIATO. IL DESTINATARIO NON PUÒ PIÙ ACCEDERE ALLA CASELLA DI POSTA DI QUESTO INDIRIZZO. TUTTE LE E-MAIL IN ARRIVO SARANNO AUTOMATICAMENTE CANCELLATE. IL MANAGER DI SISTEMA RIMANE A DISPOSIZIONE PER OGNI ULTERIORE DOMANDA.
Richiesta
Oggetto: | Richiesta |
Data: | Tre giorni dopo |
da: | E. Rothner |
a: | woerter@leike.com |
Buonasera, signor Manager di Sistema. Come sta? Un marzo un po’ freddino, vero? Ma dopo un inverno tanto mite, credo che non possiamo lamentarci, no? Be’ ecco, già che ci siamo: cortesemente, ce l’avrei un’ulteriore domanda. Abbiamo un amico in comune. Si chiama Leo Leike. Purtroppo ho smarrito il suo attuale indirizzo e-mail. Sarebbe magari così gentile da potermelo... grazie.
Con gioioso e virtuale affetto, Emmi Rothner.
R:
Oggetto: | R: |
Data: | Dieci secondi dopo |
da: | woerter@leike.com |
a: | E. Rothner |
ATTENZIONE. L’INDIRIZZO E-MAIL È CAMBIATO. IL DESTINATARIO NON PUÒ PIÙ ACCEDERE ALLA CASELLA DI POSTA DI QUESTO INDIRIZZO. TUTTE LE E-MAIL IN ARRIVO SARANNO AUTOMATICAMENTE CANCELLATE. IL MANAGER DI SISTEMA RIMANE A DISPOSIZIONE PER OGNI ULTERIORE DOMANDA.
RE:
R:
Oggetto: | R:: |
Data: | Dieci secondi dopo |
da: | woerter@leike.com |
a: | E. Rothner |
ATTENZIONE. L’INDIRIZZO E-MAIL È CAMBIATO. IL DESTINATARIO NON PUÒ PIÙ ACCEDERE ALLA CASELLA DI POSTA DI QUESTO INDIRIZZO. TUTTE LE E-MAIL IN ARRIVO SARANNO AUTOMATICAMENTE CANCELLATE. IL MANAGER DI SISTEMA RIMANE A DISPOSIZIONE PER OGNI ULTERIORE DOMANDA.
Inoltrare, per favore
Oggetto: | Inoltrare, per favore |
Data: | Tre mesi e mezzo dopo |
da: | E. Rothner |
a: | woerter@leike.com |
Ciao Leo, hai affittato la casa al numero 15? Casomai fossi a Boston, ti avviso. Non stupirti per la bolletta. I tuoi inquilini tengono la luce accesa tutta la notte. Buona giornata, buona vita, Emmi.
Nessun oggetto
Nessun oggetto
Nessun oggetto
Rientro da Boston
Oggetto: | Rientro da Boston |
Data: | Undici ore dopo |
da: | woerter@leike.com |
a: | E. Rothner |
Cara Emmi, hai un fiuto sbalorditivo. Sono rientrato da meno di una settimana. Quanto alla corrente elettrica: sono io a usarla. Emmi, ti auguro... oh, cosa posso augurarti dopo così tanto tempo? Tutto sembra talmente banale. La cosa migliore, anche se con cinque mesi di anticipo, è: Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Spero che tu stia bene, almeno due volte meglio di me. Bye bye. Leo.
Perplessa
Esterrefatta
Per concludere
Oggetto: | Per concludere |
Data: | Il giorno dopo |
da: | E. Rothner |
a: | woerter@leike.com |
Caro Leo, la sensazione che mi stai trasmettendo da cinque giorni è la peggiore che tu mi abbia mai trasmesso, e sì che me ne hai trasmesse di brutte sensazioni, grazie a cui ho sperimentato fino a che punto siano veramente brutte le sensazioni brutte (anche le belle, del resto). Questa però mi mancava: ormai per te sono diventata un fastidio. Torni da Boston, riattivi la tua casella Outlook, ti godi il panorama di riconquista telescritta della patria. Ecco già arrivate le prime, avvincenti e-mail di abbonate a giornali smarrite. Materiale per nuove avventure spirituali con delle sconosciute, e chissà che per una volta non ce ne sia anche una non sposata. E poi: oh, eccola che scrive una certa Emmi Rothner. Il nome ti è in qualche modo familiare. Non era forse quella che tu, navigato pifferaio della Rete, con le parole avevi già bella che portato a letto, pronta a saltarti tra le braccia? Ma, in un estremo riflesso di buon senso, fatalmente lei non si è presentata, non ti ha incontrato, nell’ebbrezza ti è sfuggita per un pelo. Ora, sono passati nove mesi e mezzo, donna e delusione erano per te solo un lontano ricordo. Ma adesso si fa viva, spunta inattesa nella tua casella di posta. Nel pieno deserto estivo, tu le auguri divertentissimo, Leo, degno dei tuoi momenti migliori Buon Natale e Felice Anno Nuovo. E arrivederci e grazie! Ha avuto già la sua occasione. C’è già la calca delle nuove. Qui lei disturba, dà sui nervi. Ma basta ignorarla, Leo, non è vero? Smetterà. Ha già smesso. Smette, promesso!
P.S. Tu speri che io stia ‟almeno due volte meglio di te”? Purtroppo Leo, non so come stai tu. Ma, considerando che potrei stare almeno due volte meglio di te, sto almeno dieci volte peggio. Questo però non sia fonte di ulteriore afflizione per te. Emmi.
P.P.S. Grazie di essermi stato ad ascoltare ancora una volta. Adesso rispediscimi pure il tuo simpatico Manager di Sistema. Almeno con lui si può tranquillamente chiacchierare del tempo che fa.
R:
Oggetto: | R: |
Data: | Un’ora dopo |
da: | woerter@leike.com |
a: | E. Rothner |
Cara Emmi, non avrei mai dovuto risponderti. Adesso ti ho (nuovamente) ferito, non volevo. TU PER ME NON SEI MAI UN FASTIDIO. Lo sai. Altrimenti dovrei essere per me stesso un fastidio, dal momento che tu ormai sei parte di me. Ti porto sempre con me, attraverso i continenti e i paesaggi dell’anima, come sogno, come illusione di perfezione, come sublime concetto d’amore. E così sei stata con me a Boston per quasi dieci mesi, e adesso sei ritornata a casa con me. Però, Emmi, nel frattempo la mia vita fisicamente possibile è andata avanti, doveva andare avanti. Mi sto costruendo qualcosa. A Boston ho conosciuto una persona. È ancora troppo
presto per parlarne, sai già cosa intendo. Ma vogliamo provarci insieme. Ha in vista un lavoro qui, forse si trasferirà. In quella notte degli orrori, quando il nostro ‟primo e ultimo incontro” è fallito così miseramente per mancata realizzazione, ho spietatamente posto fine alla nostra relazione virtuale. Anche se sino alla fine non hai voluto ammetterlo, avevi preso una decisione, e io ti ho aiutato a metterla in atto. Oggi non so come vada con Bernhard, con la tua famiglia. Non voglio neanche saperlo, perché non riguarda noi due. Per me era necessaria una lunga pausa di silenzio. (Probabilmente non avrei mai dovuto interromperla.) Era necessaria per preservare la nostra straordinaria avventura, per conservare in eterno il nostro tenero, intimo, segreto non-incontro. Lo avevamo spinto all’estremo. Non è andato oltre. Non esiste un seguito, soprattutto non dopo nove mesi. Ti prego, Emmi, guardala sotto questo punto di vista! Rendiamo onore a ciò che è stato. E non cerchiamo di cambiarlo, altrimenti lo distruggiamo. Tuo Leo.
RE:
Oggetto: | RE: |
Data: | Dieci minuti dopo |
da: | E. Rothner |
a: | woerter@leike.com |
Leo, era un gioiello, una delizia, nel giro di un attimo sei tornato in forma smagliante ‟Emmi, anche se sei un’illusione di perfezione, non voglio più avere niente a che fare con te”. Capisco. Capisco. Capisco. Domani meglio. Mi dispiace, non posso risparmiartelo. Buona notte, la tua I.d.P.
Conclusione degna
Oggetto: | Conclusione degna |
Data: | Il giorno dopo |
da: | E. Rothner |
a: | woerter@leike.com |
Okay, rendo onore a ciò che è stato. Non cerco di cambiarlo. Non distruggo niente. Rispetto la tua posizione, caro il mio ex amico-di-e-mail Leo ‟non è andato oltre” Leike. Mi accontenterò della tua intenzione di conservare il ricordo della sottoscritta e della ‟nostra questione”. Anche se per essere una ‟illusione di perfezione” mi sento abbastanza imperfetta e abbondantemente disillusa, sono pur sempre il tuo ‟sublime concetto d’amore”, anche se evidentemente di un altro pianeta. Perché con Cindy da Boston di sicuro si chiama Cindy, me la vedo già che ti sussurra all’orecchio ‟I’m Cindy”, risatina, ‟but you can call me Cinderella”, risatina, risatina
insomma, con Cindy magari gli immaginabili sublimi concetti d’amore non si lasciano trovare, ma quelli terreni sì. Si lasciano trovare e soprattutto si lasciano vivere. A mo’ di naturale equilibrio tra corpo e spirito, mi porti con te come sogno, e allora mi rendo conto perfettamente che devi stare attento a che io non diventi troppo pesante, onde evitare che ti venga un’ernia da sogno.
Okay, Leo, ‟libero” entrambi da questo onere, libero te, libero me, la smetto, mi ritiro dalla tua vita. (Presto!) non ti scriverò più e-mail. Te lo prometto.
Permetti che il tuo ‟sogno” esprima un ultimo desiderio, l’ultimissimissimo? SOLO UN’ORA, un’ora faccia a faccia.
Credimi, non esiste conservante migliore per la nostra avventura. L’unica conclusione ragionevole di un tenero nonincontro, infatti, è un incontro. Non ti chiedo nulla, non mi aspetto nulla da te. Devo solo vederti, parlarti, annusarti una volta nella vita. Devo osservare una volta le tue labbra mentre mi chiamano ‟Emmi”. Devo guardare una volta le tue ciglia inchinarsi davanti a me, prima che cali il sipario.
Caro Leo, hai ragione, per noi non esiste un seguito sensato. Esiste però una conclusione degna. Ti chiedo questo, soltanto questo! La tua Illusione di Perfezione.
R:
RE:
R:
Oggetto: | R: |
Data: | 30 secondi dopo |
da: | woerter@leike.com |
a: | E. Rothner |
Non si chiama Cindy, ma Pamela. Sì, lo so, è abbastanza tremendo. È il rischio che si corre quando sono i padri a scegliere il nome delle figlie. Ma non le somiglia affatto, credimi. Buona notte, Emmi. Leo.