Il genere del true crime, con le sue intricate trame ispirate – più o meno liberamente – a delitti realmente commessi, ha sempre esercitato un'enorme attrattiva sui propri lettori, conoscendo soprattutto negli ultimi anni una nuova riscoperta anche grazie a serie televisive, podcast e documentari.
Ma perché ci piace così tanto leggere true crime? Quali sono gli elementi propri di questo genere letterario che lo rendono tanto irresistibile?
È innanzitutto interessante indagare quali sono le origini del true crime, che affonda le proprie radici già nell’Inghilterra del XVII secolo, quando la stampa di strada traboccava di racconti truculenti che romanzavano i più noti delitti del tempo. Capostipite del true crime in letteratura però non può che essere Truman Capote, che nel 1965 con A sangue freddo si interessò di indagare non soltanto le circostanze dell’omicidio di una tranquilla famiglia del Kansas, ma anche le conseguenze che questo atroce delitto ebbe sul resto della comunità coinvolta. All’epoca l’opinione pubblica fu molto scossa dal libro, che includeva anche le testimonianze in presa diretta dei due colpevoli che Capote aveva avuto modo di intervistare.
Emerge quindi uno degli elementi caratteristici del genere del true crime, ovvero il fatto di trattare di storie vere e di basarsi su prove documentali, raccolte sul campo o desunte dagli atti di indagine: leggere queste storie permette al lettore da una parte di soddisfare la propria curiosità, dall’altra di gettare luce sull’inspiegabile, sondando le origini della malvagità umana.
A sangue freddo, intrecciando sapientemente i fatti di cronaca e le considerazioni personali dell’autore, ha saputo ispirare quello che potrebbe essere quasi definito come un sottogenere del true crime: quello del reportage narrativo, che avrebbe poi reso famoso Emmanuel Carrère e il suo L'avversario, drammatico resoconto dell’omicidio commesso da Jean-Claude Romand, colpevole di aver ucciso la moglie, i figli e i genitori, pur di difendere una bugia che aveva accuratamente costruito per diciotto anni.
Ma a volte il true crime prova a dare risposte là dove le indagini hanno invece subito una battuta d’arresto: è il caso dei romanzi di James Ellroy, primo fra tutti Dalia nera, il racconto dell’inquietante omicidio di una giovane attrice nella Los Angeles degli anni Quaranta, immergendo il lettore nelle profondità sulfuree della Hollywood del dopoguerra.
In Italia, il genere del true crime conosce una vera e propria riscoperta grazie a Romanzo criminale, ispirato alle vicende della banda della Magliana, e a La scuola cattolica, incentrato sull’humus culturale alle origini dell’efferato massacro del Circeo.
Tra gli autori che hanno dedicato gran parte della propria vita al genere del true crime impossibile non citare Roberto Saviano , che ne La paranza dei bambini e in Bacio feroce si ispira a crimini realmente commessi dalla camorra napoletana raccontando le vicende di dieci ragazzini disposti a tutto, fin troppo consapevoli che “i soldi li ha chi se li prende”. Nei due romanzi, il giornalista e scrittore entra implacabile nella realtà che ha sempre indagato e immerge il lettore nell’autenticità di storie immaginate, capaci di traboccare allo stesso istante innocenza e sopraffazione.
Così come si ispira a un agghiacciante omicidio realmente avvenuto il primo libro di Chiara Ingrosso, giornalista investigativa dietro al successo di programmi come Quarto grado. Nel romanzo La regola di Nora, la protagonista – come lei inviata per una popolare trasmissione di cronaca nera – è dotata di un fiuto eccezionale con cui riesce a comprendere la psicologia di vittime e carnefici, dono che però popola la sua testa di fantasmi e fantasie di morte. Si è quindi data una sola regola: non saltare neanche una delle sedute di terapia presso la sua psicologa, la dottoressa Q. L’omicidio di una giovane coppia leccese la spinge però a tornare nella propria città d’origine per cercare di scoprire la verità, affrontando le ombre del proprio passato e provando a chiudere conti lasciati troppo a lungo in sospeso. Il romanzo, che va ad aggiungersi alla nuova collana Italian Tabloid della casa editrice SEM, sperimenta l’inedito intreccio di dark comedy e true crime e ricostruisce uno dei casi di cronaca più inspiegabili degli ultimi anni: il duplice omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, “colpevoli” – secondo il loro assassino – di essere troppo felici.
Bacio feroce di Roberto Saviano
“Non voglio il bacio sulle labbra che si prende l’amore. Voglio il bacio feroce che si prende tutto” Sigillano silenzi, sanciscono alleanze, impartiscono assoluzioni e infliggono condanne, i baci feroci. Baci impressi a stampo sulle labbra per legare anima con anima, il des…
Roberto Saviano
Roberto Saviano è nato a Napoli nel 1979. È autore del bestseller internazionale Gomorra (Mondadori, 2006), che è stato tradotto in più di cinquanta Paesi e ha venduto dieci milioni …