La società messa sotto controllo. Intervista a Loïc Wacquant

La società messa sotto controllo. Intervista a Loïc Wacquant

"Il neoliberismo ha una precisa politica di controllo sociale: l'esclusione. I poveri, gli uomini e le donne espulsi dal mercato del lavoro vanno tolti dalla vista e relegati ai margini. Questo, anche se in misura minore, accadeva anche nel passato. Il ghetto, gli slums erano territori dove il sottoproletariato era condannato a vivere. Ora, il modello emergente di controllo sociale è semplicemente il carcere, niente altro che il carcere". Un'affermazione perentoria, quella di Loïc Wacquant, a Roma in questi giorni per alcuni incontri incentrati sull'analisi delle nuove forme di "controllo sociale". Allievo di Pierre Bourdieu, Loïc Wacquant è considerato un esperto del "sistema penale", qualifica che, come ha precisato più volte, gli sta stretta, perché si considera uno studioso della società. Lasciata Parigi, ha preso a girovagare negli Stati uniti arrivando ad insegnare alla University of California a Berkeley, senza lasciare però la cattedra al Collège de France. La pubblicazione del suo primo libro - Parola d'ordine: Tolleranza zero - è da considerare il primo di una serie di saggi, interventi, relazioni sulla "trasformazione dello stato penale nella società neoliberale".

Giorgio Bocca: Parlamento fuori gioco informazione bloccata

Giorgio Bocca: Parlamento fuori gioco informazione bloccata

Giorgio Bocca sta ancora in montagna, villeggiante a mezza costa e alla vista del Monte Bianco. Oggi compie 82 anni e non li festeggia: «La vecchiaia è noiosa, ogni giorno un acciacco». Ma di acciacchi ne ha pochi, se è vero che ogni giorno cammina per sentieri, legge, scrive, risponde al telefono, con lo spirito battagliero e lo sguardo acuto di sempre. Fra una settimana tornerà a Milano, a inizio ottobre uscirà il suo nuovo libro, da Feltrinelli stavolta, dopo una lunga militanza in Mondadori. Si capiscono le ragioni del cambio. Il libro si intitola Il piccolo Cesare e non ci sono dubbi su chi sia il nostro piccolo Cesare, che non è il banditello di mezza tacca Cesare Rico Bandello, bullo e ignorante, interpretato da Edward G. Robinson nell’omonimo film anni trenta di Mervyn LeRoy, bensì Silvio Berlusconi, sottratto all’anedottica dei questuanti e calato nella crisi dei tempi a galleggiare…

Alessandro Capponi intervista Vandana Shiva

Alessandro Capponi intervista Vandana Shiva

Parla lentamente, scandisce ogni parola, soprattutto una: blackmail, ricatto, quello subito dai Paesi poveri. Guarda sempre negli occhi: nei suoi, neri, adesso c’è soprattutto rabbia. Vandana Shiva, un passato da fisico nucleare abbandonato nel 1987, quando decise di dedicarsi all’ambiente e ai problemi della condizione femminile. L’aria mite non le ha impedito, nel ’90, di convincere una moltitudine di agricoltori a trasformarsi in scudi umani per impedire che gli alberi della foresta himalayana fossero abbattuti. L’aria mite non le ha impedito di dirigere la Fondazione per la scienza, la tecnologia e l’ecologia, e di diventare punto di riferimento per le organizzazioni non governative di tutto il pianeta. Da quindici anni, si batte per la biodiversità.
L’intervista è stata raccolta durante il vertice Fao del giugno 2002 a Roma.

Mike Davis: Il flaneur delle biblioteche

Mike Davis: Il flaneur delle biblioteche

Mike Davis, uno dei più importanti critici americani di teoria urbana, notissimo per i suoi studi su Los Angeles, viene qui intervistato dal "Texas Observer" per l'uscita di Olocausti tardovittoriani. Davis è un originale tipo di studioso: si presenta come marxista irlandese-californiano che ha lavorato come macellaio, camionista, sindacalista, accademico itinerante. Per i suoi libri, che con precisione scientifica descrivono la grande crisi dell'Occidente e del capitalismo, è stato provocatoriamente definito il "profeta di sventura".