Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Prima della Grande guerra c’erano re e imperatori, l’Europa possedeva colonie in Africa e in Asia, gli analfabeti erano la maggioranza della popolazione, le donne di solito non lavoravano (e non votavano)... La Prima guerra mondiale è all’origine di quella trasformazione che, nel bene e nel male, ha creato il nostro mondo. Questo libro è una macchina del tempo che trasporta i ragazzi di oggi al 24 maggio 1915, quando l’Italia entrò in guerra contro l’Austria, e prima ancora al 28 giugno 1914, all’attentato di Sarajevo, fino al 4 novembre 1918, il giorno della vittoria dopo anni di massacri. Spiega le cause e gli eventi casuali che incendiarono l’Europa; racconta le battaglie e la vita quotidiana nelle trincee, sulle montagne, in città, nei campi di prigionia; mostra gli oggetti, le divise, le armi, gli aerei, le navi, i sommergibili; percorre luoghi legati per sempre a memorie insanguinate: l’Isonzo, il Piave, il Carso, le Alpi, Caporetto, Vittorio Veneto. Soprattutto, questo libro-macchina del tempo ci fa ascoltare le voci dei protagonisti, politici e generali, soldati semplici e ufficiali, scrittori e persone comuni, al fronte e a casa, immergendoci in una realtà che ci appare lontana – la guerra totale – ma che non deve essere dimenticata.
Le voci degli uomini e delle donne di un secolo fa raccontano la Grande guerra ai ragazzi di oggi.
“Finalmente, dopo esser stato 10 giorni sotto il bombardamento, sono sceso a riposo. 31 giorni senza togliermi le scarpe e senza dormire due ore di seguito. Penso alla felicità di stanotte che andrò a dormire senza scarpe.”
Efisio Atzori, alpino, vent'anni, 10 luglio 1916
Massimo Birattari è laureato in storia e diplomato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha curato Io scrivo, corso di scrittura in 24 volumi del “Corriere della Sera” (2011, …