Maggiani, vincitore perplesso ‟Oggi la letteratura è minore”. Un’intervista
”Sì, me le faccia un po’ di domande sullo Strega che ne voglio parlare. Perché sono perplesso”. Ha vinto il Premio Strega Maurizio Maggiani, e ha voglia di capire, così dice almeno. ‟Vado dicendo da sempre che sono geneticamente un anarchico, vivo piuttosto appartato e allora mi viene da chiedermi che cosa sia successo. Sono l’unico scrittore che ha vinto il Viareggio, il Campiello e adesso lo Strega. Il Viareggio era il premio dell’accademia, il Campiello quello degli industriali veneti ed ha una giuria popolare, lo Strega è il premio dell’establishment letterario”.
Maurizio Maggiani risponde al questionario di ‟io donna"
Maurizio Maggiani si sottopone alle domande del questionario liberamente ispirato al famoso gioco di Marcel Proust. Per conoscere i gusti, i sogni e le paure del vincitore del premio Strega.
E Günter Grass si scopre tifoso: "Amo l’emozione del calcio"
‟Nel calcio le emozioni volano alto. Oltre a tutto quanto può offrire, come spettacolo ottico ed estetico, questo sport ha una funzione collaterale. Il calcio è anche una valvola di sfogo: gli istinti aggressivi che la società non sfoga altrove vengono scaricati con le partite. Ma non sopravvalutiamo questo ruolo: gli istinti aggressivi in questo modo non vengono solo sfogati ma anche stimolati.”
Galimberti: Addio alle certezze morali umiliate dai progressi della scienza
‟Diciamo che siamo tutti persuasi di vivere nell'età della tecnoscienza e che gli eventi della tecnica comportano problemi etici per i quali non disponiamo di una morale adeguata. In Occidente ci è stato costruito l'ordine giuridico in modo tale per cui, di fronte al delitto, vediamo se uno è colpevole, colposo o preterintenzionale, perché il giudizio cade sull'intenzione. Ma l'intenzione di Fermi quando ha inventato la bomba atomica non la può conoscere nessuno e questo ci spiega il fatto che la morale dell'intenzione non è all'altezza dell'evento tecnico.”