Saudade & gulash. Budapest di Chico Buarque

Saudade & gulash. Budapest di Chico Buarque

‟La dittatura del mio paese pur commettendo delitti fu meno sanguinosa delle altre, fino quasi a stemperarsi negli ultimi anni. Ma la cosa più terribile di un paese sotto i militari, sotto la dittatura, al di là della sua efferatezza, è il senso di paura, d’incertezza che pervade tutta la vita pubblica e le singole esistenze di ogni individuo. Quando ero in Italia negli anni Sessanta mi dicevano di non tornare perché non potevo sapere cosa mi sarebbe successo. Il pericolo di una dittatura non totalitaria è che chi scrive canzoni, romanzi, film possa limitarsi lui stesso, possa autocensurarsi perché non è netta la linea di demarcazione tra il lecito e il proibito, ma se si sa sfruttare questa situazione è anche un’opportunità. Per esempio io sapevo che i testi col mio nome sarebbero stati censurati e allora scrissi con un altro nome, Julinho da Adelaide, il mio samba Acorda amor (una coppia di amanti all’irruzione all’alba della polizia urla ‟Chiama i ladri, chiama i ladri”, ndr). C’era la possibilità di un esercizio dell’intelligenza che non era possibile in altri paesi sudamericani. Sono stati comunque anni terribili proprio per questa mancanza di prospettive future, stai all’estero e non sai quando potrai ritornare nel tuo paese, tra la tua gente, e intanto ti domandi se non stai sbagliando a non tornare; fuori magari sei accolto bene ma a lungo andare resti agli occhi di tutti un esule, uno che non è più di là ne sarà mai completamente di qua.”

Chico Buarque: presentazione e reading video dal romanzo Budapest

Chico Buarque: presentazione e reading video dal romanzo Budapest

Chico presenta Budapest con Valeria Gandus. La registrazione audio dell'evento dell'8 febbraio 2005, a la Feltrinelli di P.zza Piemonte a Milano, e un reading video dal romanzo. Inoltre, il commento audio del traduttore.

Andrea Panaccione presenta Stalin sconosciuto

Andrea Panaccione presenta Stalin sconosciuto

Andrea Panaccione, storico e autore della postazione al libro dei fratelli Medvedev, risponde ad alcune domande su Stalin sconosciuto. Tra gli argomenti il ‟secondo stalinismo”, la leggenda dell’‟erede segreto”, i grandi filoni interpretativi su Stalin. Ascolta l’intervista.

Marco Archetti presenta Vent'anni che non dormo

Marco Archetti presenta Vent'anni che non dormo

L’arte di arrangiarsi si chiama Marco. Lui ha un olfatto formidabile, un nonno epico, una madre dolente, un padre che ha preso il volo, qualche lavoro senza futuro, pochi sogni e molta svagata fatica di vivere.
Marco Archetti presenta Vent'anni che non dormo in un'intervista con Alberto Rollo.