Stefano Benni al "Milano Film Festival"

Stefano Benni al "Milano Film Festival"

Cinema, letteratura, Kubrick, immaginazione, fantasia, scrittura… e poi scrittori in ‟erba”, le paure dell’Occidente e… Berlusconi. Stefano Benni al ‟Milano Film Festival”.
Registrazione del 23 settembre 2005.

Apocalisse soft: Così Ligabue immagina il nostro futuro

Apocalisse soft: Così Ligabue immagina il nostro futuro

Un mondo artificiale dove la natura dell'uomo sembra dimenticata. Atmosfere tra Orwell e Ray Bradbury e uno spunto narrativo che mescola Dante con Da zero a dieci. Per darci un'utopia negativa, ma soprattutto un'insolita storia d'amore. La morale? Una risata ci salverà, forse.

La neve se ne frega, un futuro quasi perfetto. Liga parla del suo ultimo libro

La neve se ne frega, un futuro quasi perfetto. Liga parla del suo ultimo libro

"La lectio doctoralis la terrò sul 'tempo dell'emozione', un argomento che ha a che fare con la 'scrittura emotiva', di cui ha parlato molto Pier Vittorio Tondelli, che era un mio concittadino. La laurea che l'università di Teramo mi conferisce è per me un grande onore, ovviamente, anche perché mi consente di esaudire un desiderio di mio padre che non c'è più."

Intervista a Péter Esterházy: "La Storia? E' una di famiglia"

Intervista a Péter Esterházy: "La Storia? E' una di famiglia"

Negli anni Cinquanta i comunisti, che avevano requisito i possedimenti della famiglia Esterházy, rispondevano alle sue rivendicazioni sempre con la stessa frase: «Non vi restituiremo mai queste terre». Ma poi passarono gli anni, il regime si addolcì e offrì un indennizzo per il maltolto. Allora Péter Esterházy fece stampare dei volantini con scritto: «Non accetteremo mai la restituzione della terra». Questo scherzo, che gli costò un litigio con i suoi fratelli, è sintomatico del senso dell'humour dello scrittore ungherese, discepolo di Sándor Márai; e di questo humour è impregnato il suo romanzo Harmonia caelestis, in cui ripercorre diversi secoli di storia della sua famiglia. Una storia che, come accadrebbe per qualsiasi famiglia se ci mettessimo a indagare nel suo passato, ha pagine sia luminose, sia disgustose.
Esterházy ha 53 anni portati allegramente. Nativo di Budapest, mi dice non sentirsi legato a «nessun pezzo di terra» in particolare. E per completare la sua biografia, mi rivela: «Ho quattro figli, tutti della stessa moglie».