Pensate alla felicità, non solo all'economia. Intervista a Umberto Contarello

Pensate alla felicità, non solo all'economia. Intervista a Umberto Contarello

A Mogliano l'hanno appena premiato con il Berto per la miglior opera prima per Una questione di cuore, veloce ma intenso romanzo in cui ricostruisce il decorso post infarto, difficile ma emotivamente proficuo, di un uomo che ha la sua età (47 anni), la sua stazza, fa il suo stesso lavoro, e porta un nome simile al suo, Alberto. "Figlio non certo all'altezza dei maestri", si definisce Contarello riferendosi proprio a Berto, e a Parise, Comisso, Rigoni Stern, Meneghello, per la vocazione, che ad essi lo accomuna, a guardare dentro le persone, per raccontarle. Ma eccolo all'opera, silenzio, azione, ciak, si gira...

L’infarto è come il morso di una carpa sdentata. Intervista a Umberto Contarello

L’infarto è come il morso di una carpa sdentata. Intervista a Umberto Contarello

È un organo curioso il cuore. Perciò è diffficile identificare un sintomo preciso del mal di cuore. Ha una sola caratteristica. Appena lo proviamo ci diciamo: questo non l'ho mai sentito. Ci colpisce in una zona sconosciuta, all'ascella, ma si sa subito con assoluta certezza che non è un’intercostale. Allora in modo irrazionale viene in mente, per esclusione, il cuore, l'unico organo che non si è mai fatto sentire. Una questione di cuore non è solo il primo romanzo di uno dei più importanti sceneggiatori del nostro cinema, da Marrakech Express a Vesna va veloce, da Luce dei miei occhi a Ovunque sei, è anche la storia del trauma vissuto da Umberto Contarello.

"È tutta colpa di Bret Easton Ellis". Un’intervista a Marco Drago

"È tutta colpa di Bret Easton Ellis". Un’intervista a Marco Drago

Marco Drago parla di sé, del suo romanzo Zolle, dell'amore per la scrittura e degli autori che lo hanno influenzato. Un percorso alla scoperta di sé attraverso la letteratura che diventa una riflessione sulla creatività in generale.
"(..) Dopo l’11 settembre abbiamo fatto Scrivere sul fronte occidentale ed è stata come una chiamata alle armi per tutti noi scrittori. In pratica, se ho ben capito, ci siamo detti: basta con la letteratura da parati e forza con la letteratura che parla di questi tempi al più alto livello possibile. Urca. E’ vero: siamo in Italia, la terra ideale per fare il romanziere engagé. Stragi di stato, strategia della tensione, logge massoniche, gruppi paramilitari pronti a rovesciare l’esito delle elezioni in caso di vittoria del PCI, più recentemente la Somalia, Berlusconi, Previti, il G8 a Genova, l’immigrazione, l’Islam e il cattolicesimo, il Papa, quest’altro Papa nuovo. Insomma, un romanziere lussemburghese dove dovrebbe emigrare per avere tutto questo a disposizione? In Italia, appunto".

Letture da Di questa vita menzognera di Giuseppe Montesano

Letture da Di questa vita menzognera di Giuseppe Montesano

Napoli. Italia. Occidente. Un grande romanzo che guarda in faccia la rapacità, la follia, la volgarità del presente...
La registrazione della presentazione milanese del romanzo di Montesano, con le letture di Carlo Cecchi e un intervento dell'autore. L'evento si è tenuto l'11 giugno 2003, presso La Feltrinelli di via Manzoni.