Giuseppe Montesano: l’intervista di ‟Pulp”

Giuseppe Montesano: l’intervista di ‟Pulp”

"Di questa vita menzognera è un romanzo, e quindi un’opera di finzione: ma la finzione narrativa è il contrario di una menzogna. E’ una lente che ingrandisce i dettagli e li porta vicinissimi ai sensi…"

Intervista a Giuseppe Montesano su Di questa vita menzognera

Intervista a Giuseppe Montesano su Di questa vita menzognera

Giuseppe Montesano guarda negli occhi la volgarità del presente e rovescia in grande invenzione drammatica, venata di umorismo, il delirio di una classe dirigente senza più dignità e vergogna.
"A me sembra che il futuro sia già arrivato, o almeno che chi guarda al presente con occhi aperti possa vedere facilmente la fisionomia del futuro prossimo, molto prossimo. Sarà fatto di falsificazioni e passività sociali..."

Viaggi tutto compreso per dimenticare noi stessi: Francesco Piccolo parla del suo libro Allegro occidentale

Viaggi tutto compreso per dimenticare noi stessi: Francesco Piccolo parla del suo libro Allegro occidentale

‟Noi occidentali abbiamo teorizzato la vacanza e il viaggio come l'uscire da noi stessi, il lasciare quel che siamo e la vita che abbiamo, per arrivare in un posto completamente estraneo. Succede così che ci allontaniamo dalla nostra vita, dalla sua complessità, andando verso una semplificazione, e ovviamente il viaggio inverso è difficilissimo. Siamo arrivati a una banalizzazione della nostra esistenza su cui forse dobbiamo riflettere, per capire la società in cui viviamo.”

Viaggio nel simbolo ma svuotato di senso. L’Allegro occidentale di Francesco Piccolo

Viaggio nel simbolo ma svuotato di senso. L’Allegro occidentale di Francesco Piccolo

‟La globalizzazione ha svuotato il viaggio di senso, anche se una delle positività del mondo globale è di aver reso paritaria la condizione stessa di viaggiare. Insomma non è più possibile il viaggio alla Chatwin, perche c'è ingolfamento anche dei grandi viaggiatori che si ritrovano negli stessi posti e in grandi solitudini. Sembra che il peso del viaggio si stia spostando dall'esperienza allo sguardo, l'esperienza sta, cioè, per essere sorpassata dal voyeurismo, ma questo è insufficiente rispetto all'esperienza delle cose. Mister Piccolo tenta disperatamente di andare oltre ma non vi riesce e allora si cala nella contraddizione, l'unico modo per dimenticarla. E allora il mito dell'altrove va ridimensionato a favore di una sensatezza del qui. Tanto è vero che l'esperienza più profonda e intensa di Mister Piccolo è quando affronta a Roma il viaggio verso l'Aurelia, dall'altra parte della città.”