![Giuseppe Montesano: l’intervista di ‟Pulp”](/media/copertina/quarta/92/9788807818592_quarta.jpg.1920x1920_q75.jpg)
Giuseppe Montesano: l’intervista di ‟Pulp”
"Di questa vita menzognera è un romanzo, e quindi un’opera di finzione: ma la finzione narrativa è il contrario di una menzogna. E’ una lente che ingrandisce i dettagli e li porta vicinissimi ai sensi…"
![Intervista a Giuseppe Montesano su Di questa vita menzognera](/media/copertina/quarta/92/9788807818592_quarta.jpg.1920x1920_q75.jpg)
Intervista a Giuseppe Montesano su Di questa vita menzognera
Giuseppe Montesano guarda negli occhi la volgarità del presente e rovescia in grande invenzione drammatica, venata di umorismo, il delirio di una classe dirigente senza più dignità e vergogna.
"A me sembra che il futuro sia già arrivato, o almeno che chi guarda al presente con occhi aperti possa vedere facilmente la fisionomia del futuro prossimo, molto prossimo. Sarà fatto di falsificazioni e passività sociali..."
![Viaggi tutto compreso per dimenticare noi stessi: Francesco Piccolo parla del suo libro Allegro occidentale](/media/copertina/quarta/15/9788807818615_quarta.jpg.1920x1920_q75.jpg)
Viaggi tutto compreso per dimenticare noi stessi: Francesco Piccolo parla del suo libro Allegro occidentale
‟Noi occidentali abbiamo teorizzato la vacanza e il viaggio come l'uscire da noi stessi, il lasciare quel che siamo e la vita che abbiamo, per arrivare in un posto completamente estraneo. Succede così che ci allontaniamo dalla nostra vita, dalla sua complessità, andando verso una semplificazione, e ovviamente il viaggio inverso è difficilissimo. Siamo arrivati a una banalizzazione della nostra esistenza su cui forse dobbiamo riflettere, per capire la società in cui viviamo.”
![Viaggio nel simbolo ma svuotato di senso. L’Allegro occidentale di Francesco Piccolo](/media/copertina/quarta/15/9788807818615_quarta.jpg.1920x1920_q75.jpg)
Viaggio nel simbolo ma svuotato di senso. L’Allegro occidentale di Francesco Piccolo
‟La globalizzazione ha svuotato il viaggio di senso, anche se una delle positività del mondo globale è di aver reso paritaria la condizione stessa di viaggiare. Insomma non è più possibile il viaggio alla Chatwin, perche c'è ingolfamento anche dei grandi viaggiatori che si ritrovano negli stessi posti e in grandi solitudini. Sembra che il peso del viaggio si stia spostando dall'esperienza allo sguardo, l'esperienza sta, cioè, per essere sorpassata dal voyeurismo, ma questo è insufficiente rispetto all'esperienza delle cose. Mister Piccolo tenta disperatamente di andare oltre ma non vi riesce e allora si cala nella contraddizione, l'unico modo per dimenticarla. E allora il mito dell'altrove va ridimensionato a favore di una sensatezza del qui. Tanto è vero che l'esperienza più profonda e intensa di Mister Piccolo è quando affronta a Roma il viaggio verso l'Aurelia, dall'altra parte della città.”