![Federico Moccia risponde al questionario di ‟io donna"](/media/dati_gpe/persone/moccia2.jpg.1920x1920_q75.jpg)
Federico Moccia risponde al questionario di ‟io donna"
Federico Moccia rispondendo alle domande del questionario liberamente ispirato al famoso gioco di Marcel Proust, ci parla dei suoi gusti, letterari e non, dei suoi pregi e dei suoi difetti, e ci permette così di conoscere un po' meglio l'autore di Tre metri sopra il cielo.
![Umberto Contarello presenta Una questione di cuore](/media/copertina/quarta/52/9788807016752_quarta.jpg.1920x1920_q75.jpg)
Umberto Contarello presenta Una questione di cuore
Alberto ha una vita sentimentale caotica. Prova a mettervi ordine decidendo di convivere con Carla. La casa, che avrebbe dovuto essere la loro casa, si trasforma in quello che di fatto è: un grande appartamento, molto vuoto, molto freddo, senza prospettiva. Anche il sesso ha cominciato a tacere. In parte, si spegne anche la voce professionale e Alberto, sceneggiatore, si sente assediato da agenti e produttori. In questo momento di oscura tensione interiore arriva un infarto. Alberto lo riconosce: ha ‟il morso di una carpa sdentata”, è un cupo segnale, un’invettiva del corpo, una domanda che rimane aperta…
Umberto Contarello presenta Una questione di cuore
![Galassia Gutenberg da rafforzare con il sostegno delle istituzioni. Un'intervista a Ernesto Ferrero](/media/dati_gpe/persone/ferrero.jpg.1920x1920_q75.jpg)
Galassia Gutenberg da rafforzare con il sostegno delle istituzioni. Un'intervista a Ernesto Ferrero
”A ogni morto ammazzato e episodio di violenza rimbalzato da Napoli soffro come un cane perché non riesco ad associarli all'idea che ho io di Napoli”, dice Ferrero. ‟Amo profondamente questa città, o meglio i napoletani, perché in loro la perfetta conoscenza dell'umano, della relatività delle cose, dei rapporti sociali come recita a soggetto, insomma una visione sostanzialmente tragica della vita si sublima in un humour malinconico, in una teatralizzazione autoironica che strizza l'occhio allo spettatore-complice. Eduardo, insomma, Totò, tanti altri grandi’. Io sto bene, con i napoletani d'ogni età e specie, li sento fraterni in una specie di pietas verso la fragilità dell'esistente, che è poi è la sua struggente bellezza, la sua necessità, nello scatto umoristico, nella siderale lontananza da ogni fanatismo, da una visione manichea del mondo. Anche solo pensare a Napoli mi dispone internamente a una specie di sorriso che è il riconoscimento di una fraternità, una tenerezza quasi del sangue. Forse questo discende da qualche eredità genetica, forse è semplicemente il fatto che i veri parenti uno se li sceglie”.
![L'altra politica che non si vede in tv](/media/copertina/quarta/23/9788807710223_quarta.jpg.1920x1920_q75.jpg)
L'altra politica che non si vede in tv
Cresce la voglia di politica, in Italia. O meglio, cresce il desiderio di partecipare e attivarsi, di costruire esperienze di impegno civile, non sempre seguendo le tradizionali logiche di mobilitazione. La recente fioritura dei tanti "movimenti", rende solo parzialmente l'idea di un fenomeno che è decisamente più complesso, organizzato attorno ad una rete di realtà di cui solo in minima parte l'opinione pubblica viene a cono-scenza. È per questo motivo, probabilmente, che Giulio Marcon, presidente del Consorzio italiano di solidarietà, ha pubblicato recentemente Come fare politica senza entrare in un partito: un libro che, fin dal titolo, si propone il duplice obiettivo di descrivere la "politica diffusa", e di fornire una serie di indicazioni pratiche a chi voglia passare dalla speculazione all'azione, attivandosi ed entrando a far parte di una galassia che conta ormai su migliaia di individui.