Intervista a Bijan Zarmandili su La grande casa di Monirrieh

Intervista a Bijan Zarmandili su La grande casa di Monirrieh

Le vicissitudini di una donna in cui sembra incarnarsi il destino di un paese e di una cultura. La storia della bellissima Zahra, dagli anni trenta al conflitto Iraq-Iran. L’amore contrastato per un giovane ebreo, il matrimonio, la maternità, la sfida dentro le mura della "grande casa di Monirrieh". L’Iran che guarda all’Occidente, l’Iran che torna alle sue radici, l’Iran che sul corpo di Zahra incide il segno di una radicale contraddizione.

Amos Oz: Il mio deserto, misura delle cose

Amos Oz: Il mio deserto, misura delle cose

Il romanziere israeliano comincia le giornate con una passeggiata nella depressione di sabbia.
‟Il deserto è per me la misura delle cose. Una specie di pietra di paragone. È lui che mi dice che cosa conta e che cosa no. Tutto cambia, nel mondo. Solo il deserto resta sempre lo stesso. È sempre qui, sempre lo stesso: questa sua fissità insegna a vedere le cose nel verso giusto. Quando, tornato dalla mia passeggiata quotidiana, sento il giornale radio e dentro l'apparecchio qualche politico sbraita i suoi proclami fitti di "per sempre" e di "mai", ormai so che queste misure di tempo varranno forse sei mesi, forse un anno, magari anche tre. Ma solo il deserto conosce il sempre e il mai: e così se la ride di queste parole gonfie. E me la rido un poco anch'io, insieme a lui”… ‟È proprio questa fissità che diventa il termine di paragone per confrontarvi ciò che nel mondo irrimediabilmente passa, non dura. Questo suo restare fermo, nel tempo e nello spazio, mi dice che cosa è giusto e che cosa no. (…) Questo deserto non è sabbia, non è uno spazio geografico uniforme, indistinguibile. Queste montagne sono l'eternità. Sono qui da sempre e ancora resteranno. Così va il tempo, nel deserto. Nulla cambia.”

John Foot: "Milano antipolitica la sinistra non s'illuda".

John Foot: "Milano antipolitica la sinistra non s'illuda".

È un pendolare di lusso, John Foot. Vive tra Londra e Milano, alla quale ha dedicato buona parte dei suoi studi. Nel suo ultimo libro, Milano dopo il miracolo, riavvolge come un nastro il dopoguerra di una città che ancora oggi lo affascina. Dagli anni del miracolo a quelli di piombo, da Tangentopoli al berlusconismo realizzato.
Così commenta i risultati delle ultime elezioni amministrative di Milano: ‟La vittoria di Filippo Penati? Importante dal punto di vista simbolico. L'impatto nazionale è stato fortissimo. Ma la sinistra non si faccia illusioni: vincere in regione e in comune sarà molto difficile”. E in città l'antipolitica è ancora molto forte..

‟I ricchi non divorziano, costa troppo.” Intervista a Maria Grazia Masella

‟I ricchi non divorziano, costa troppo.” Intervista a Maria Grazia Masella

"I ricchi, quelli davvero ricchi, di solito non divorziano. Vivono da separati in casa, conviene di più". Lo fanno per puro tornaconto finanziario, niente di più. Anche i meno abbienti, a volte non divorziano, "perché separarsi impoverisce". Maria Grazia Masella, nota matrimonialista, avvocato del Foro di Roma, autrice, tra l’altro, di Dall’altare al tribunale, di coppie "scoppiate" ne ha viste, e assistite, tantissime.