Siamo tutti sorvegliati speciali

Siamo tutti sorvegliati speciali

Ogni suo libro è da considerare come la tappa di un lungo viaggio alla scoperta del rapporto tra le tecnologie e il controllo sociale. Il primo scalo è stato in un grandissimo centro commerciale giapponese dove si vendono tutti le ultime sfornate dell'elettronica di consumo, dalla macchina fotografica alla videocamere, dal lettore di compact-disk al computer portatile che ha più potenza elaborativa di quanto le umane capacità possono immaginare. Ma in questo grande mall dei circuiti stampati - descritto nel libro edito dal Mulino La società dell'informazione - David Lyon annota con minuzia come minuscole telecamere scrutino le migliaia di giovani e vecchi, uomini e donne, soffermandosi su un viso, selezionato tra altre centinaia di volti. David Lyon è uno studioso canadese - insegna alla Queen's University nell'Ontario - che si occupa di controllo sociale, ma che non è molto interessato a elaborare una sofisticate teoria in materia. Appunta, analizza, indaga le trasformazioni che hanno accompagnato la sorveglianza nelle società capitaliste. Lo ha fatto ne L'occhio elettronico (Feltrinelli), quando prese atto che il vecchio modello del Panopticon non reggeva alla prova dei fatti e mise al lavoro le teorie di Gilles Deleuze, Felix Guattari e Michael Foucault per capire come il computer stava modificando le forme di controllo sociale. Allora - il libro fu pubblicato a metà degli anni Novanta - David Lyon sosteneva che la privacy era messa a dura prova dalla pervasività del computer. Ma non era solo questo il problema che gli stava a cuore. Gli interessava molto di più la sorte della democrazia, dato che il silicio consegnava nelle mani delle grandi corporation un potere di controllo come mai era accaduto nel passato. E questo, in fondo, è il filo conduttore del suo ultimo libro.

Stefano Rodotà sul controllo e la privacy

Stefano Rodotà sul controllo e la privacy

In occasione dell'uscita del nuovo libro di David Lyon La società sorvegliata, un'intervista a uno dei maggiori esperti internazionali delle tematiche del controllo, privacy e nuovi diritti. La società sorvegliata è un testo analitico che colloca la "sorveglianza come categoria sociale. Dall’invasione della privacy, si è oggi arrivati secondo Lyon alle soglie di una vera e propria ‟gabbia elettronica” che ci imprigiona dalla culla alla tomba." Stefano Rodotà è autore della prefazione.

Dario Fo: Le frottole della politica una tragedia tutta da ridere

Dario Fo: Le frottole della politica una tragedia tutta da ridere

Torino - «La storia - diceva Carlo Marx - si ripete sempre due volte: la prima in forma di tragedia, la seconda in farsa». All´Italia di oggi tocca la farsa, ma la tragedia è sempre sullo sfondo. Ieri il malaffare delle mazzette, oggi il regimetto di Berlusconi. «Da Tangentopoli all´irresistibile ascesa di Ubu Bas», per dirla col titolo dell´ultimo spettacolo di Dario Fo e Franca Rame. Ultima tappa, per quest´anno, l´altro ieri al Palastampa di Torino, con una cinquantina di operai Fiat sul palco. Poi un lungo impegno in Finlandia.

Susan George, l’eterna dissidente

Susan George, l’eterna dissidente

«Il neoliberismo è la religione più diffusa al mondo, con la sua dottrina, i suoi sacerdoti, i suoi peccatori. Ecco: noi che contestiamo questa Chiesa siamo considerati dei peccatori e per questo condannati all´inferno». Susan George è nata 68 anni fa in America, nell´Ohio, «in una città orrenda, di gomma». Da giovanissima è emigrata in Francia, un paese che ama molto (ricambiata) e che considera «l´avamposto repubblicano per la lotta democratica ed economica in Europa». Studi economico-sociali alla Sorbona si considera una «eterna dissidente». Alta, elegante, forse un po´ snob, gli amici la chiamano «laser» per la sua capacità di trovare metafore fulminanti e di non essere mai tenera. Scrive articoli e molti libri, soprattutto sulle multinazionali e il Wto, dirige l´Osservatorio sulla globalizzazione, è vicepresidente di Attac, la più grande rete per lo studio di politiche economiche alternative, presente in 30 paesi.