"Quando la tragedia sconvolse un movimento allegro e pacifico". Colloquio con Enrico Franceschini

"Quando la tragedia sconvolse un movimento allegro e pacifico". Colloquio con Enrico Franceschini

Enrico Franceschini, bolognese, classe ´56, corrispondente di ‟Repubblica” da Londra e prima ancora dagli Usa, da Mosca e da Israele, è autore del libro Avevo vent´anni. Storia di un collettivo studentesco 1977-2007. Un viaggio nel passato, racchiuso in 160 pagine, nel quale quaranta voci, maschili e femminili, raccontano la storia di un’intera generazione.

L'eversione da stadio, la polizia, Brera, il calcio. Intervista a Toni Negri

L'eversione da stadio, la polizia, Brera, il calcio. Intervista a Toni Negri

Parliamo di calcio con Toni Negri, in un bar del centro di Roma. ‟[...] Per dire queste cose bisognerebbe fare un lavoro alla Gianni Brera, cioè entrare nei ritmi atletici, nel modo in cui si cibano, nel modo in cui sono serviti. L'altro giorno guardavo sul Corriere una fotografia della Fiorentina, e mi son trovato a contare 23 giocatori e 15 tra preparatori e allenatori. Cioè ogni giocatore ha quasi persona che lo segue professionalmente. Il che evidentemente non è più soltanto professionismo, c'è un surplus di tecnica. In effetti, come si fa a reggere tre incontri a settimana? Siamo in una struttura che non è più quella nella quale chiunque con strumenti normali, intellettivi, affettivi, immaginativi può partecipare al calcio. Diventa una cosa sovrumana, iperumana. Credo che questa forma di tifo totalmente esasperato sia un tentativo di imitazione di questo tipo di calcio.”

Gli analfabeti di emozioni. Intervista a Umberto Galimberti

Gli analfabeti di emozioni. Intervista a Umberto Galimberti

‟Noi pensiamo che il nichilismo consista nella mancanza di senso, ma cercare un senso è una necessità della cultura cristiana secondo la quale la storia è orientata verso un fine. I greci invece si preoccupavano dell’arte di vivere, che consiste nel conoscere le proprie capacità: se le fai fiorire raggiungi la felicità. Se i giovani si amassero, se sapessero esplicitare la propria virtù, capirebbero che il senso dell’esistenza è limitato e non proiettato in un altrove che non abbiamo la possibilità di conoscere.” L’ospite inquietante, il nuovo libro di Umberto Galimberti.

Il racconto come forma di protezione. Intervista a Domenico Starnone

Il racconto come forma di protezione. Intervista a Domenico Starnone

Domenico Starnone e la scrittura. Un'indagine attorno allo scrivere che non è un'attività, un'occupazione o un ‟lavoro”, e nemmeno un divertimento, ma una necessità assoluta, prima, insostituibile, una mania: la ragione stessa del vivere. In questa intervista rivela i ‟retroscena” della scrittura: la passione di raccontare, e quindi il desiderio di scrivere, da dove vengono. Infine, ciò che lo lega a Torino.