Domenico Starnone presenta e legge Labilità

Domenico Starnone presenta e legge Labilità

La presentazione di Labilità e la lettura di alcuni passi del libro. L’incontro si è svolto durante l’edizione 2005 della Fiera Internazionale del libro di Torino. La registrazione è stata effettuata il 7 maggio 2005.

Domenico Starnone: ‟Viviamo in un mondo labile di confini incerti”

Domenico Starnone: ‟Viviamo in un mondo labile di confini incerti”

‟Labilità”, senza l´apostrofo. Quel "guasto interiore" che produce l´ossessione di scrivere. Quel piano inclinato della coscienza su cui si scivola e ci si confonde: il tempo che è stato e quello che è adesso, la realtà e la finzione, la presenza e il ricordo. I fantasmi che crescono dentro e poi vivono fuori, l´immaginazione che ha il coraggio di arrivare fino in fondo: credere all´invenzione come sanno fare i bambini. "Io ero, tu eri". Robin Hood, un mohicano, l´imperatore. Uno scrittore, persino. ‟L´abilita”, con l´apostrofo. La capacità di stare con successo nel mondo. L´istinto che ti guida senza bisogno di fatica. La sventatezza, forse. L´arroganza che serve. La semplicità che deriva da anni di consapevolezza oppure quella del talento, di chi non fa fatica mai. "Bisogna essere molto abili per vivere in un mondo labile", sorride Domenico Starnone. Sciocchi? Presuntuosi come Gamurra, il giovane scrittore del suo nuovo libro? "Non è detto. Abili a volte si diventa: con gli anni. Col tempo che serve a ritrovare lo sguardo dell´infanzia. Io ero. Il tempo che serve a tornare a credere alla realtà che si è capaci di inventare". Starnone siede fra due gatte che sembrano nuvole - una bianca, una grigia - nel silenzio tiepido di uno studio ammobiliato di libri a cinquecento metri dai rumori della strada e a quattro anni dai clamori del successo di Via Gemito, con cui vinse il premio Strega. Il nuovo romanzo s´intitola Labilità. Parla, in superficie e insieme al resto, di uno scrittore che non sa più se è capace di scrivere.

Il racconto come forma di protezione. Intervista a Domenico Starnone

Il racconto come forma di protezione. Intervista a Domenico Starnone

Domenico Starnone e la scrittura. Un'indagine attorno allo scrivere che non è un'attività, un'occupazione o un ‟lavoro”, e nemmeno un divertimento, ma una necessità assoluta, prima, insostituibile, una mania: la ragione stessa del vivere. In questa intervista rivela i ‟retroscena” della scrittura: la passione di raccontare, e quindi il desiderio di scrivere, da dove vengono. Infine, ciò che lo lega a Torino.

Nella testa dell’altro. Intervista a Niall Griffiths

Nella testa dell’altro. Intervista a Niall Griffiths

‟Personalmente, sono convinto che il contatto sessuale appartenga alla sfera della divinità. Il sesso fa sì che questo romanzo si collochi all’opposto del nichilismo, etichetta che spesso i critici affibbiano ai miei romanzi. Perché dimostra che l’estasi, in questo mondo e nella nostra pelle, è ancora possibile.”