Carla Forcolin: La banca-dati dei minori adottabili. A che punto è.
Più di un anno fa, l’associazione "La gabbianella e altri animali" aveva deciso di portare al Ministro della Giustizia una petizione perché la banca-dati dei minori adottabili e degli adulti disponibili venisse allestita, come previsto dall’art. 40 della legge 149/01. Molte altre realtà associative richiesero al Ministero a gran voce di attuare simili dettati di legge e finalmente, nella Gazzetta Ufficiale del 9-4-2004, fu pubblicato il regolamento attuativo della banca-dati. Sulla Gazzetta ufficiale del 23-7-04 n. 171 ora abbiamo anche le regole tecnico-procedurali, fatte in tempo-record, ma ancora non basta.
Quando tutto lo strumento sarà operativo, la banca-dati dovrà ricevere i nominativi di tutti i minori adottabili nelle aree di competenza di tutti i tribunali italiani, con relative informazioni corrette e aggiornate su ogni minore, nonché i nominativi delle coppie e delle singole persone disponibili all’adozione. Anche delle singole persone, sia pure in relazione a rari casi particolari.
Ma cosa prevede la legge?
Ecco l’art. 40 della legge 149/01:
" 1-Per le finalità perseguite dalla presente legge è istituita, entro e
non oltre 180 giorni dalla sua entrata in vigore, anche con l’apporto dei dati
forniti dalle singole regioni, presso il Ministero della Giustizia, una banca
dati relativa ai minori dichiarati adottabili, nonché ai coniugi aspiranti all’adozione
nazionale e internazionale, con indicazione di ogni informazione atta a
garantire il miglior esito del procedimento. I dati riguardano anche le persone
singole disponibili all’adozione in relazione ai casi di cui all’art.44
della legge 4 maggio 1983, n. 184, come sostituito dall’art. 25 della presente
legge.
2- La banca dati è resa disponibile, attraverso una rete di collegamento, a
tutti i tribunali per minorenni e deve essere periodicamente aggiornata con
cadenza trimestrale.
3- Con regolamento del Ministero di Giustizia sono disciplinate le modalità di
attuazione e di organizzazione della banca dati, anche per quanto attiene all’adozione
dei dispositivi necessari per la sicurezza e la riservatezza dei dati.
4- Dall’attuazione del presente articolo non debbono derivare nuovi o maggiori
oneri per il bilancio dello stato."
Una vera rivoluzione
E’ chiaro che la piena attuazione di questo articolo della legge comporta
una vera rivoluzione e non solo informatica: tutti i minori adottabili e non
ancora adottati (portatori di malattie, di handicap, adolescenti oltre i 13
anni, ragazzini caratteriali, ragazzini riportati in istituto dopo qualche
adozione fallita
) dovranno essere sottoposti, almeno per un momento, alla
piena attenzione degli operatori che forse, rassegnati circa la loro non
adottabilità, li hanno lasciati crescere in qualche struttura per poi pensarci
molto raramente o dimenticarseli del tutto.
Qualcuno dovrà informarsi circa la loro reale situazione fisica e psicologica e
ricostruirne la storia di vita (per poter dare "ogni informazione atta a
garantire il miglior esito del procedimento"), impegno non da poco perché
di questi minori talvolta, nell’avvicendarsi delle persone e dei servizi che
se ne sono occupati, si perde anche la storia.
Accanto ai minori adottabili dovranno essere inserite le coppie disponibili all’adozione
e perfino i singoli disposti ad accogliere bambini con handicap e "quando
vi sia la constatata impossibilità di affidamento preadottivo", cioè
quando un bambino, troppo grande o di difficile carattere, non sia richiesto da
nessuna coppia. Naturalmente se questo aprirà ad alcune adozioni a singole
persone dipende dal coraggio dei giudici che si prenderanno la responsabilità
di "fidarsi" delle capacità di una singola persona ritenuta molto
solida e matura, piuttosto di lasciare un ragazzino in qualche struttura a vita.
Dipenderà anche dall’esistenza di offerte di disponibilità da parte di
singole persone e non è difficile prevedere che, non sapendo nessuno che ciò
è possibile, nessuno si offra. Io mi sono offerta e da anni, invano.
Nelle adozioni nazionali poi si assiste alla triste consuetudine di negare l’idoneità
ad alcune coppie senza che questo sia detto a chiare lettere (mentre nell’internazionale
ciò è impossibile). Se le coppie idonee dovranno essere inserite nella banca
dati questo fenomeno finirà, con grandi vantaggi sulla serenità di chi si
metterà il cuore in pace, anziché inseguire un’adozione negata e sopportare
strascichi di sofferenze per lunghi anni. (Perché si deve avere cura solo dei
bambini e non anche degli adulti?).
La banca dati nazionale dovrebbe non solo permettere di trovare più facilmente
una casa a quei bambini che non sono facilmente accolti, ma anche sveltire i
tempi della loro adozione. Dovrebbe dare limpidezza alle adozioni.
E’ uno strumento che per tutti i motivi che ho elencato è in grado, se
davvero messo a punto, di far funzionare lo stato di diritto anche in questo
difficile terreno delle adozioni. Terreno scivoloso: si dice, nella stessa legge
149/01, che tutte le belle cose che si possono fare con la banca dati sono
subordinare al non aggravio del bilancio dello stato ed è stato lo stesso
Ministero di Grazia e Giustizia ad accumulare ritardi che non rispettano la
legge nella sua stessa attuazione.
Siamo il primo paese d’Europa per numero di bambini stranieri adottati ma
abbiamo più di 25.000 minori nelle nostre strutture (se si vogliono contare
tutte) un terzo dei quali non riceve mai visite o telefonate dalla famiglia d’origine
e che non sono dichiarati adottabili. Inoltre, non sappiamo ancora con sicurezza
quanti siano i minori adottabili in Italia: lo sapremo quando ci sarà la banca
dati. Considerando tutti i passaggi ancora necessari per renderla funzionante,
non è realistico pensare che essa possa essere operativa prima della prossima
primavera. Già questo sarebbe una conquista.
Carla Forcolin
Carla Forcolin (Venezia, 1950) è laureata in pedagogia e ha lavorato per venticinque anni nella scuola. Si è sempre occupata di tematiche riguardanti l’infanzia ed è presidente dell’associazione “La gabbianella …