Michele Serra: L'amaca di giovedì 17 settembre 2009
18 Settembre 2009
‟Gli intellettuali di sinistra sono ciechi che preferiscono, poiché abituati al servaggio, cambiare padrone piuttosto che assumersi il peso della libertà”. È solo uno dei giudizi (generici, violenti e soprattutto senza il beneficio di un solo nome, di un solo esempio) espressi da Sandro Bondi in una incredibile lettera aperta al "Corriere". Lo scritto passerebbe quasi inosservato alla stregua di una purtroppo ordinaria polemica politica di bassa lega non fosse che l’autore, come recita la qualifica pubblicata in calce, è "ministro per i Beni e attività culturali" della nostra Repubblica. Ci si domanda in quale Paese libero, e in quale occasione, un ministro della Cultura si sia espresso in modo così incredibilmente becero e fazioso.
Il bello è che Bondi, nel fluire forsennato di giudizi carichi di odio per ‟una storiografia cinquantennale fondata su falsità e reticenze”, ‟architetti della sinistra che hanno costruito orribili edifici al soldo degli speculatori”, ‟registi di film inconsistenti”, ‟scrittori di pessimi libri”, tutti ovviamente di sinistra, rivendica per sé e per il suo governo ‟posizioni liberali e di buon senso”, e la volontà di ‟liberare la cultura dai condizionamenti del potere”. Ministro, da intellettuale a intellettuale: ma ci prende per il culo?
Il bello è che Bondi, nel fluire forsennato di giudizi carichi di odio per ‟una storiografia cinquantennale fondata su falsità e reticenze”, ‟architetti della sinistra che hanno costruito orribili edifici al soldo degli speculatori”, ‟registi di film inconsistenti”, ‟scrittori di pessimi libri”, tutti ovviamente di sinistra, rivendica per sé e per il suo governo ‟posizioni liberali e di buon senso”, e la volontà di ‟liberare la cultura dai condizionamenti del potere”. Ministro, da intellettuale a intellettuale: ma ci prende per il culo?
Tutti i santi giorni di Michele Serra
Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…