Inge Feltrinelli sul Nobel all'amica Doris Lessing

12 Ottobre 2007

Inge Feltrinelli: ‟Un esempio di coraggio e coerenza”
di Polese Ranieri, tratto da ‟Corriere della Sera”, 12 ottobre 2007

‟Il suo primo romanzo lo pubblicammo nel 1957”: era La noia di essere moglie; due anni dopo seguiva L’abitudine di amare. ‟Da cinquant’anni Doris Lessing è un’autrice della casa, una amica fedele”. Nello stand della Fiera, Inge Feltrinelli è raggiante. ‟È come avere un bambino, in una giornata così hai l’idea che tutto ricomincia”. Ma come arrivò Doris Lessing in Feltrinelli? ‟Fu Giangiacomo a volerla pubblicare. Con lui l’ho conosciuta a Londra. E so che mio figlio, Carlo, le ha parlato a lungo quando scriveva il libro sul padre”. Ventun titoli in catalogo per un totale di un milione di copie vendute: non è tanto e nemmeno poco. ‟Lo ripeto da sempre: bisogna pubblicare libri importanti, che durano, che importa se vendono poco, poi arriva il Nobel”. E la Feltrinelli, dal ‘91 a oggi, si è aggiudicata tre Nobel: Gordimer; Kertész, e ora la Lessing. ‟Alcuni suoi libri sono long-seller, come i due volumi del Taccuino d’oro usciti da noi nel ‘64. Da giovane sono stati la mia bibbia, come Il secondo sesso della Beauvoir, ricorda Inge. La produzione della Lessing abbraccia i generi: autobiografia, romanzi, fantascienza, saggistica, racconti. ‟Ogni sua apparizione è un trionfo; a Mantova, pochi anni fa, ci furono centinaia di persone che non se ne volevano andare. Doris era felice”. Una scrittrice che piace molto alle donne. ‟Una che si arrabbia se la chiamano femminista. Se lo è, lo è in modo naturale, non da club. La sua vita è un esempio di coraggio e di coerenza: non ha mai tollerato le costrizioni familiari, la vita piccolo-borghese. Per due volte si è sposata e per due volte ha scelto la libertà. Con coraggio ha lasciato due figli in Rhodesia per avere una nuova vita a Londra. Anche politicamente non ha mai avuto paura: di protestare contro l’apartheid prima, di contestare il secondo marito comunista dogmatico, di manifestare contro Bush. Ero a Londra con lei durante la visita del Presidente, la città blindata, e lei se ne andava a spasso senza timore”. Pensava mai al Nobel? ‟No, diceva che ai signori di Stoccolma stava antipatica”. Ma in mezzo a tutta questa gioia, un pensiero assilla Inge Feltrinelli: i vestiti per la cerimonia. ‟Nel ‘91, per Nadine Gordimer chiesi un abito ad Armani: sembrava lei la regina. Ma Doris è difficile da vestire. L’ultima volta che l’ho incontrata le ho portato uno scialle, lei mi diceva che era l’unico tocco di eleganza che poteva indossare. Ma uno scialle non basta. Ci devo pensare”.

Inge Feltrinelli: ‟Doris mi disse, non vincerò mai il Nobel”
Tratto da ‟la Repubblica”, 12 ottobre 2007
È una notizia fantastica, nessuno se l´aspettava. Neppure Doris Lessing, che ha sempre avvertito il peso della sua vita impegnata. Anche l´ultima volta che l´ho incontrata a Mantova mi ha detto: ‟Non vincerò mai il Nobel. Sono una donna scomoda, troppo di sinistra, perennemente in lotta”. Questo premio è un riconoscimento alla sua vita di coerenza, alle sue battaglie contro il colonialismo, contro l´apartheid, contro le convenzioni sociali di cui si liberò giovanissima con coraggio esemplare.
La ricordo al nostro primo incontro, al principio degli anni Sessanta, in un piccolo albergo délabré di Londra. Fu Giangiacomo a cercarla, spinto dal suo solito fiuto. Era splendida, la bella faccia dai tratti arcaici, illuminata da una grande autoironia. Era già uscito in Italia Il taccuino d´oro, una sorta di bibbia, paragonabile al Secondo Sesso di Simone de Beauvoir. Cominciò allora una grande amicizia, che dura tuttora. Sono ventuno i libri pubblicati con la Feltrinelli. Mi ha sempre colpito la sua straordinaria libertà. Una donna libera in tutti i sensi: libera dai condizionamenti sociali e politici, libera anche da bisogni materiali. Scrittrice famosa, ha conservato la sua vecchia casa ad Hampstead. Da quando la conosco, indossa vestiti informi con inusuale grazia. Uno degli ultimi nostri incontri è stato qualche tempo fa a Londra. C´era Bush in quei giorni, e una gran folla s´accalcava per le strade. Mi offrii di darle un passaggio, ma lei mi guardò fiera: ‟Sono una vecchia combattente”. La vidi sparire nella moltitudine, piccola, anziana, solitaria. Ora non ci rimane che partire insieme per Stoccolma. Speravo di ballare ancora al premio Nobel. Ballerò per Doris, e sarà ancora più bello.

Inge Feltrinelli esulta per l’undicesima Nobel: ‟Una grande vittoria per tutte le donne”
Tratto da ‟l’Unità”, 12 ottobre 2007
‟È una grande vittoria per tutte le donne”. La notizia del Nobel arriva alla Buchmesse di Francoforte e Inge Feltrinelli, che di Doris Lessing è vecchia amica personale, esulta. ‟Il Taccuino d’oro, il primo suo libro che pubblicammo noi nel 1964, per me è stata una vera Bibbia, ma è stato anche uno dei testi più amati del movimento femminista”, dichiara. ‟Doris è molto generosa - prosegue - è una donna che vive nella sua vecchia casa ad Hampstead, non ha automobile, è senza necessità, a parte quelle per il figlio che ha bisogno di continua assistenza. È una femminista nata, naturale, non ideologica, grazie anche al suo spirito ironico e sempre anche autoironico”. Doris Lessing è l’undicesima scrittrice ad aver vinto il Nobel. Prima di lei sono state premiate Selma Lagerlöf (1909), Grazia Deledda (1926), Sigrid Undset (1928), Pearl Buck (1938), Gabriela Mistral (1945), Nelly Sachs (1966), Nadine Gordimer (1991), Toni Morrison (1993), Wislawa Ssymborska (1996), Elfriede Jelinek (2004).

Inge Feltrinelli: ‟Una grande vittoria delle donne”
Tratto da ‟Il Messaggero”, 12 ottobre 2007
Appena saputo della vittoria di Doris Lessing, Inge Feltrinelli ha lanciato grida di gioia. Baci e abbracci con il figlio Carlo. In breve lo stand della Feltrinelli alla Buchmesse, la più grande fiera mondiale del libro a Francoforte, si riempie di gente. Si stappano le bottiglie per brindare, perché in fondo la vittoria è anche un po' della Feltrinelli, editore italiano della Lessing. È il decimo Nobel che uno scrittore della casa editrice conquista, dai tempi di Pasternak. Per Inge Feltrinelli è una ‟grande vittoria delle donne”. Poi, come un fiume in piena, ha cominciato a parlare della sua amica Doris: ‟Ha un viso nobile dai tratti arcaici, è generosa e il suo pregio è di essere una femminista nata, naturale, non ideologica, che è sempre anche ironica e autoironica”.
Anche per l'editrice Il taccuino d'oro, pubblicato in Italia nel 1964, è stato come una Bibbia. "Doris è generosa, è una donna che vive nella sua vecchia casa ad Hampstead - ha continuato Inge - un po' fuori Londra, non ha automobile, è senza necessità, a parte quelle per il figlio che ha bisogno di continua assistenza". Poi, aggiunge i particolari sulla vita della scrittrice, dei due mariti lasciati in nome della propria libertà e indipendenza. Dal primo si è separata da giovane, in Rodesia, dove ha abbandonato anche due figli piccoli con i quali ha fatto pace dopo tanti anni, alla nascita dei nipoti. L'altro marito di Doris è stato un uomo politicamente molto impegnato a sinistra, dal quale ha avuto un altro figlio, Peter, ormai 50enne e con gravi problemi psichici.
Feltrinelli ha pubblicato in Italia, dal 1964, 21 titoli di Doris Lessing. L'ultimo è Nonne che ha venduto 30 mila copie. Tra i libri che hanno riscosso più successo, ci sono La brava terrorista e Diario di Jane Somers, tutti editi anche in versione economica.

Doris Lessing

Doris Lessing (1919-2013) è nata a Kermanshah, in Iran, e ha vissuto fino a trent’anni in Zimbabwe (allora Rhodesia). Nel 1949 si è definitivamente trasferita in Inghilterra. Feltrinelli ha pubblicato: …