‟Mio marito, Martin Luther King Jr, era l’uomo che aveva sperato di diventare un predicatore battista in una grande congregazione urbana del Sud. Invece, quando morì nel 1968, aveva condotto milioni di persone ad abbattere per sempre il sistema della segregazione razziale del Sud. Aveva plasmato una massa elettorale nera che ha rimosso la pratica razzista palese dalla competizione politica, conferendo all’elettorato nero più potere politico di quanto ne avesse mai avuto negli Stati Uniti. Ma soprattutto aveva trasmesso alla popolazione di colore una nuova e più alta considerazione della propria dignità umana.”
Così Coretta Scott, moglie di Martin Luther King e curatrice del volume, delinea la figura dell’uomo-simbolo della lotta afro americana per i diritti civili.
Il 4 aprile del 1968 Martin Luther King viene colpito da un cecchino mentre si trova al balcone della sua stanza al secondo piano del Motel Lorraine di Memphis. Muore per le conseguenze della ferita da arma da fuoco alla nuca presso l’ospedale St Joseph. Viene in seguito arrestato e condannato per l’omicidio James Earl Ray.
Per ricordare l’uomo-simbolo della lotta afro americana per i diritti civili a quarant'anni dalla morte proponiamo alcuni estratti da Il sogno della non violenza, un volume antologico che raccoglie molti pensieri di King su razzismo, fede e religione, diritti civili, non violenza…

Il sogno della non violenza di Martin Luther King Jr

“Io continuo ad avere un sogno. È un sogno che ha radici profonde nel sogno americano” Il reverendo Martin Luther King è un autentico simbolo della lotta afro-americana per i diritti civili. Tra le grandi figure politiche del Novecento, è stato uno dei m…