Intervista a Nadine Gordimer su Sveglia!

Intervista a Nadine Gordimer su Sveglia!

Dice: ‟Le parole sono il mezzo che ho sempre usato per cercare di comprendere il mistero dell’esistenza”. Nadine Gordimer, 82 anni, rappresenta con Doris Lessing la voce femminile di lingua inglese della letteratura sudafricana. Da sempre la sua vita si identifica con la scrittura; quando era bambina leggeva tutto quello che le capitava a tiro e il suo primo racconto lo scrisse appena quindicenne. Anche il suo impegno politico e sociale contro ogni razzismo e ogni sopraffazione viene da lontano; almeno da quando ragazzina, lei figlia di padre lituano e di madre inglese, cominciò a comprendere che, nel suo paese, i neri erano stranieri senza diritti e senza difese. Da allora e per mezzo secolo ha combattuto l’apartheid; ha scritto racconti e romanzi tradotti in tutto il mondo e saggi e articoli che testimoniano il suo ruolo di eccezionale coscienza critica nel vecchio e nel nuovo Sud Africa e, nel 1991, ha vinto il premio Nobel per la letteratura. Il suo ultimo libro Get a life, Sveglia! nella versione italiana in uscita per Feltrinelli è una storia emozionante in cui si intrecciano problemi contemporanei e sentimenti. La salvaguardia della natura e il progresso economico, la lotta contro l’Aids e la complessità delle relazioni umane, ma anche la nuova povertà nel Sud Africa post-apartheid. Del suo romanzo più recente Nadine Gordimer parla volentieri - ‟l’inquinamento è un pericolo talmente enorme...” - mentre non vuole far cenno ai suoi progetti futuri. ‟Per scaramanzia”, assicura, perché ‟chi parla troppo di una storia, magari alla fine non la scrive”.

Aldo Garzia su Zapatero. Il socialismo dei cittadini

Aldo Garzia su Zapatero. Il socialismo dei cittadini

Non c’è solo Blair nell’orizzonte della sinistra riformista europea… I traguardi di Zapatero e le sue ‟zone grigie” nelle parole di Aldo Garzia.
La registrazione è avvenuta il 21 marzo 2006 presso la sede della coop. Sancho Panza di Varese.

Tutto il mondo è bidonville. Intervista a Mike Davis

Tutto il mondo è bidonville. Intervista a Mike Davis

‟Quindici anni fa scienziati come David Baltimore, ex preside del California Institute of Technology, hanno preso atto che la globalizzazione stava modificando l'ecologia delle malattie infettive. Nella bidonville le risorse alimentari sono presenti in quantità e densità maggiori che in ogni altro periodo della storia umana in condizioni sanitarie terribili. In un tessuto abitativo in cui l'acqua pulita e le poche latrine esistenti sono condivise da migliaia di persone, i servizi igienici sono la madre di tutti i problemi. Il 90% delle acque nere in America Latina si riversa sui fiumi e sulle coste senza il minimo controllo. La questione acquista spesso risvolti di genere. A Bombay le donne vanno nei bagni pubblici in gruppi dalle 2 alle 5 di mattino per evitare di essere assalite sessualmente. Nairobi è un vero incubo sanitario. A Kinshasa l'unico modo in cui gli abitanti sono riusciti a sopravvivere al collasso dello Stato e dell'economia è stato quello di portare l'agricoltura in città: i polli e altri animali domestici vengono allevati ovunque. In queste condizioni l'ecologia della malattia è mutata, determinando rapporti e catene causali che prima non esistevano. La trasmissione di un virus fra diverse specie animali è più veloce e il salto verso gli esseri umani diventa più probabile.”

Come Dio comanda. Intervista a Umberto Galimberti

Come Dio comanda. Intervista a Umberto Galimberti

‟La Chiesa si ritiene l’unica depositaria dell’etica. Un’etica prerogativa esclusiva della religione avvicina notevolmente il cristianesimo alla mentalità islamica. Per fortuna noi abbiamo avuto l’illuminismo e lo stato laico che ci hanno parzialmente immunizzati. Da parte della Chiesa, comunque, si tende a negare che l’etica sia una qualità dell’uomo, come diceva Kant, per affermarne invece la derivazione dalla dogmatica religiosa. Gli uomini sarebbero incapaci di produrre una morale. Di questo passo si finisce nello Stato teocratico. Ma le morali altro non sono che regole di convivenza volte a ridurre i conflitti. Queste regole gli uomini se le possono dare da sé: l’etica è una categoria antropologica.”